Un tempo bella addormentata nel cuore di Milano, la Pinacoteca di Brera è finalmente tornata ad attrarre interesse, coinvolgendo pubblico e visitatori grazie ad un’attenta politica di valorizzazione. Quella valorizzazione sempre sostenuta e richiesta dall’Associazione Amici di Brera, da più di novant’anni impegnata a far conoscere il Palazzo di Brera, a sollecitare investimenti e donazioni, nell’attesa del progetto Grande Brera che appare ancora lontano. La cronica, problematica convivenza tra Accademia e Pinacoteca sottrae infatti a Milano ambienti di grande bellezza, come l’antica chiesa di Santa Maria di Brera, o gli spazi delle serre sull’Orto Botanico. Da troppi anni il Governo Italiano è su questo tema latitante. Le soluzioni architettoniche e progettuali di Palazzo Citterio, che a suo tempo gli Amici denunciarono con vigore, ne rendono difficile un corretto utilizzo come sede di mostre e collezioni d’arte moderna della Pinacoteca. Tuttavia, con l’arrivo nel 2015 del nuovo direttore James Bradburne, e il progressivo riallestimento di tutte le sale della Pinacoteca di Brera, è stato dimostrato che una corretta gestione dei beni culturali, aggiornata su modelli e standard internazionali, è possibile. Quale Presidente dell’Associazione Amici di Brera, espressione della società civile milanese attenta ai valori di questo straordinario museo, desidero sottolineare la qualità del lavoro svolto a Brera: manca un anno al termine del mandato di Bradburne, auspico quindi che fin d’ora il Ministero si pronunci a favore di una riconferma. Milano se la merita.
Presidente degli Amici di Brera