Storica dell'arte, collaboro dal 2001 con la casa editrice Electa, sono autrice dei volumi: La National Gallery di Londra (Mondadori, 2002), Il Prado di Madrid (Mondadori, 2003), Il Rijksmuseum di Amsterdam (Mondadori, 2004), Rubens (Electa, 2004), Il Settecento (Electa, 2006), Gli stili nelle arti (Mondadori Arte, 2008), Tardobarocco e Rococò (Electa, 2009). Tengo conferenze su temi artistici e conduco visite guidate a mostre, musei e luoghi d’arte, in Italia e all’estero, per conto di varie associazioni culturali. Il mio impegno professionale e i miei interessi sono rivolti principalmente a diffondere la conoscenza della storia e dei problemi dell’arte a un pubblico curioso e spesso poco consapevole delle bellezze e dei tesori ovunque diffusi nel nostro paese.
Dei famosi “Italiens de Paris” il barlettano Giuseppe De Nittis è il più talentuoso e originale; e solo la morte precoce, appena trentottenne, ha potuto interrompere la sua inesauribile verve creativa, mettendo fine ad una carriera brillante. Palazzo Reale gli dedica un’ampia retrospettiva, curata da Fernando Mazzocca e Paola Zatti. Giunto a Parigi nel 1867, a soli 20 anni, da Napoli, dove con De Gregorio e Rossano aveva dato
vita alla Scuola di Resina con le sue vedute en plein air del Vesuvio, De Nittis si integra in breve tempo nel cotè artistico e intellettuale della città, affiancandosi agli Impressionisti nel rappresentare i riti della Ville Lumiere, ma anche i paesaggi della campagna dei dintorni. Preziosa alleata è Leontine, raffinata parigina, modella di molti dipinti, che lo aiuta a tessere relazioni con prestigiosi personaggi del bel mondo, come i De Goncourt, Duranty, la principessa Matilde Bonaparte, Zola, Manet, Degas. Sulla lapide di De Nittis, Dumas figlio fece incidere: “Qui giace Joseph De Nittis, morto a 38 anni nella piena giovinezza, in piena gloria come gli eroi e i semidei”.
Dal Lunedì al Giovedì dalle 9.30 alle 13.00
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Dei famosi “Italiens de Paris” il barlettano Giuseppe De Nittis è il più talentuoso e originale; e solo la morte precoce, appena trentottenne, ha potuto interrompere la sua inesauribile verve creativa, mettendo fine ad una carriera brillante. Palazzo Reale gli dedica un’ampia retrospettiva, curata da Fernando Mazzocca e Paola Zatti. Giunto a Parigi nel 1867, […]