Un dovere e un piacere, per me, occuparmi di Storia dell’Arte e dell’Architettura. Un dovere civico verso il nostro magnifico patrimonio nazionale, e un dovere etico verso i miei maestri; un piacere personale nell’osservare, nell’approfondire, nel promuovere, sul doppio versante lavorativo della libera professione e della pubblicistica/divulgazione, nonché dell’insegnamento part-time della Disciplina alla scuola superiore (con esperienza attiva nella didattica), entrambi da fine anni Ottanta.
Un grande amore: Milano, la mia città per anagrafe e per scelta.
Shirin Neshat, nata a Qazvin, in Iran, nel 1957, narra delle donne della sua terra: tra realtà e voglia di plasmare come nuovo quel mondo oscuro, il mondo delle donne iraniane. Conferisce al bianco/nero tutta la possibile forza espressiva, evocando con pura poesia situazioni come sospese in un’atmosfera rarefatta e creando un ponte tra la vita quotidiana femminile e un immaginario universo interiore, una vita che l’artista spera modificabile. Sogno come amore, come libertà. Ha tutta la nostra stima questa donna minuta, che ci ha insegnato a conoscere il suo paese (le tradizioni, la letteratura, la forma artistica della calligrafia), lei che deve vivere in esilio, ma resta sempre e comunque profondamente iraniana. Identità, memoria, storia, rispetto, vita al posto di dolore. Non si contano i riconoscimenti attribuiti al suo lavoro, che potremo apprezzare in questa ampia mostra milanese, la sua prima retrospettiva italiana. Considerata una delle protagoniste
più influenti nell’ambito della videoinstallazione e del prodotto fotografico e cinematografico, le sue parole ci introducono al suo mondo: “tutto ciò cui aspiravamo era questo, una forma nuova, un sentiero, una strada nuova verso la libertà”.
Dal Lunedì al Giovedì dalle 9.30 alle 13.00
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In caso contrario la Segreteria lo contabilizzerà come un acconto su eventuali future visite.
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Shirin Neshat, nata a Qazvin, in Iran, nel 1957, narra delle donne della sua terra: tra realtà e voglia di plasmare come nuovo quel mondo oscuro, il mondo delle donne iraniane. Conferisce al bianco/nero tutta la possibile forza espressiva, evocando con pura poesia situazioni come sospese in un’atmosfera rarefatta e creando un ponte tra la […]