Laureata con lode in Lettere Moderne con indirizzo in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano, con una tesi sulle vetrate Liberty, ho collaborato per alcuni anni con una casa editrice, diventando pubblicista. Entrata in ruolo, ho insegnato per oltre 15 anni storia dell’arte, italiano e storia in alcuni istituti superiori milanesi, mettendo a punto una formazione che privilegia un approccio multidisciplinare. Dal 1986 collaboro con l’Associazione “Amici di Brera” elaborando e svolgendo visite guidate, percorsi didattici, conferenze. Per l’Associazione, di cui sono consigliera, curo la redazione dei programmi culturali, e sono responsabile dell’organizzazione delle conferenze. Autrice di articoli di approfondimento su temi storico/artistici, ho pubblicato “Arte e Zodiaco“ (Sassi, 2009) e “Milano, una metropoli d’arte” (Sassi, 2010), scritti a quattro mani con il collega ed amico Stefano Zuffi.
L’imponente mostra attualmente in corso a Venezia, ricca di importanti prestiti internazionali, e articolata su due sedi, Palazzo Ducale e le Gallerie dell’Accademia, rende omaggio al genio pittorico di Jacopo Robusti, meglio noto come Tintoretto, in occasione del cinquecentenario della morte. In preparazione alla visita, in programma per il 26 e 27 ottobre, analizziamo oggi le caratteristiche principali dello stile inimitabile messo a punto dall’artista, definito da Vasari “il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura”.
Colpisce il fatto che il pittore, veneziano “doc”, non si sia mai mosso dalla sua città, conducendovi una vita operosissima, a capo di un’attiva bottega, profondamente radicato in una committenza varia, dalle Scuole ai conventi, dai ricchi mercanti agli alti funzionari del governo della Serenissima. Rispetto ai “foresti” Tiziano e Veronese, Tintoretto esprime in maniera ancora più “locale”, nella sua vastissima e multiforme produzione, il clima e le formule tardo-manieriste, con i suoi arditi tagli prospettici, impostati sulle diagonali, le atmosfere tenebrose rotte da un luminismo baluginante, il dinamismo e i volumi dilatati dei personaggi.
Questi elementi, messi al servizio di una devozione profonda, mutano con l’evolversi della sua pittura, giungendo nella produzione tarda a corrodere le forme e il colore, grazie ad un fare pittorico sempre più compendiario, con effetti allucinati di grande valenza teatrale, che anticipano gli esiti del Barocco.
Dal Lunedì al Giovedì dalle 9.30 alle 13.00
RINUNCIAQualora la rinuncia alla partecipazione ad una manifestazione culturale desse diritto ad un rimborso, invitiamo a ritirarlo.
In caso contrario la Segreteria lo contabilizzerà come un acconto su eventuali future visite.
Sostenere la Pinacoteca di Brera è un atto di generosità che permette alla comunità di crescere e di rafforzare la propria identità.
Gli Amici di Brera offrono un ricco panorama di eventi, conferenze, presentazioni, convegni. Scopri il calendario delle nostre attività.
L’imponente mostra attualmente in corso a Venezia, ricca di importanti prestiti internazionali, e articolata su due sedi, Palazzo Ducale e le Gallerie dell’Accademia, rende omaggio al genio pittorico di Jacopo Robusti, meglio noto come Tintoretto, in occasione del cinquecentenario della morte. In preparazione alla visita, in programma per il 26 e 27 ottobre, analizziamo oggi […]