Laureata con lode in Lettere Moderne con indirizzo in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano, con una tesi sulle vetrate Liberty, ho collaborato per alcuni anni con una casa editrice, diventando pubblicista. Entrata in ruolo, ho insegnato per oltre 15 anni storia dell’arte, italiano e storia in alcuni istituti superiori milanesi, mettendo a punto una formazione che privilegia un approccio multidisciplinare. Dal 1986 collaboro con l’Associazione “Amici di Brera” elaborando e svolgendo visite guidate, percorsi didattici, conferenze. Per l’Associazione, di cui sono consigliera, curo la redazione dei programmi culturali, e sono responsabile dell’organizzazione delle conferenze. Autrice di articoli di approfondimento su temi storico/artistici, ho pubblicato “Arte e Zodiaco“ (Sassi, 2009) e “Milano, una metropoli d’arte” (Sassi, 2010), scritti a quattro mani con il collega ed amico Stefano Zuffi.
Peterzano, chi era costui? Il dubbio è più che giustificato, visto che questo pittore a lungo è stato conosciuto più per essere stato, prima “Titiani alumnus” nella città d’origine, Venezia; poi, affermatosi nel clima severo della Milano controriformista dominata dalla forte personalità di Carlo Borromeo, maestro di Caravaggio; il quale, rimasto orfano di padre, fu affidato dalla madre alla bottega di Simone per impararvi il mestiere, in un apprendistato durato 4 anni. Ma questo artista, la cui riscoperta recente da parte della mostra di Bergamo (inaugurata in febbraio e chiusa poco dopo) comprende anche la valorizzazione della produzione profana, oltre che di quella già nota di tipo devozionale, merita un serio approfondimento per la complessità del suo linguaggio; nel quale si fondono caratteri spiccatamente veneti, tra cui un cromatismo sontuoso, e sperimentazioni naturalistiche proprie della tradizione figurativa lombarda. Alla Certosa di Garegnano, a partire dal 1578, nel presbiterio il pittore firma ad affresco scene di potente espressività, in particolare la “Crocefissione” del catino absidale; nella chiesa di San Giorgio, a Bernate Ticino, la “Deposizione di Cristo” si colloca in una fase matura della carriera del pittore, intorno al 1584, proprio quando, ormai famoso, Peterzano accoglie in bottega il giovane Caravaggio; sarà forse di sua mano il luminoso giovane angelo che sostiene un Cristo dalla pelle livida? Sono aperte le scommesse…
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Peterzano, chi era costui? Il dubbio è più che giustificato, visto che questo pittore a lungo è stato conosciuto più per essere stato, prima “Titiani alumnus” nella città d’origine, Venezia; poi, affermatosi nel clima severo della Milano controriformista dominata dalla forte personalità di Carlo Borromeo, maestro di Caravaggio; il quale, rimasto orfano di padre, fu […]