Un dovere e un piacere, per me, occuparmi di Storia dell’Arte e dell’Architettura. Un dovere civico verso il nostro magnifico patrimonio nazionale, e un dovere etico verso i miei maestri; un piacere personale nell’osservare, nell’approfondire, nel promuovere, sul doppio versante lavorativo della libera professione e della pubblicistica/divulgazione, nonché dell’insegnamento part-time della Disciplina alla scuola superiore (con esperienza attiva nella didattica), entrambi da fine anni Ottanta. Un grande amore: Milano, la mia città per anagrafe e per scelta.
“La regina dell’arte nell’Italia fascista” soltanto? Certo che no. A lungo attesa, questa mostra è una occasione importante per entrare nel personaggio, poiché di personaggio si tratta: certamente donna passionale, scrittrice di qualità forse più di quanto non sia riuscita ad essere critico d’arte, ma di nuovo certamente figura centrale – scopritrice ed ispiratrice di talenti – nel sistema artistico di quel tempo, che per lei comincia con un alunnato dannunziano e si conclude con un’epurazione ingrata. I dipinti esposti giocano un ruolo di peso nel percorso critico; non dimentichiamo che Umberto Boccioni la ritrasse nell’”Antigrazioso”! Anche l’aspetto documentario della mostra è utile alla riflessione e contribuirà a darci conto di una storia umana e professionale complessa in seno alla storia del Paese. L’esposizione è realizzata in collaborazione con MART di Rovereto, presso cui è conservata tutta la documentazione relativa.
Dal Lunedì al Giovedì dalle 9.30 alle 13.00
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In caso contrario la Segreteria lo contabilizzerà come un acconto su eventuali future visite.
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“La regina dell’arte nell’Italia fascista” soltanto? Certo che no. A lungo attesa, questa mostra è una occasione importante per entrare nel personaggio, poiché di personaggio si tratta: certamente donna passionale, scrittrice di qualità forse più di quanto non sia riuscita ad essere critico d’arte, ma di nuovo certamente figura centrale – scopritrice ed ispiratrice di […]