La vita movimentata di un grande soprintendente di Brera
a cura di Marco Carminati (consigliere degli Amici di Brera)
con saggio introduttivo di James Bradburne
Le Memorie di Ettore Modigliani (1873-1947), sino a oggi inedite, rappresentano un’eccezionale testimonianza di una vita davvero “movimentata”, intensa e a tratti autenticamente avventurosa, interamente spesa al servizio del patrimonio artistico italiano.
Direttore della Pinacoteca di Brera dal 1908 al 1935, soprintendente della Lombardia dal 1910 al 1935 e organizzatore della mostra più importante sull’arte antica italiana (Londra 1930), Modigliani ha avuto il privilegio di vivere esaltanti momenti professionali, come l’esposizione a Brera della Gioconda di Leonardo da Vinci (1913), il recupero delle opere d’arte trafugate dall’Austria all’Italia (1920), il grande riordino della Pinacoteca Braidense (1925) e la fondazione dell’Associazione degli Amici di Brera (1926).
Modigliani fu costretto però a subire cocenti umiliazioni, come l’allontanamento forzato da Brera nel 1935, il trasferimento a L’Aquila e la espulsione dall’amministrazione pubblica per gli effetti delle leggi razziali del 1938, che lo costrinsero nel 1943 a nascondersi tra i monti delle Marche. Modigliani ritornò a Brera come ispettore incaricato nel 1945. Dotato di una scrittura brillante e coinvolgente, il direttore utilizzò i suoi ultimi anni di vita per redigere questo libro, che terminò l’11 febbraio 1946 (giorno del suo reintegro come soprintendente a Brera).
Modigliani morì nel 1947. Sarà Fernanda Wittgens, la sua più fedele e stretta collaboratrice, a portare a compimento il sogno del suo “mentore”: nel 1950 Brera riaprirà, più bella e più viva di prima.
Con la nuova pubblicazione edita da Skira “Una Meraviglia chiamata Brera” l’associazione intende rinnovare nei milanesi l’orgoglio di possedere nella propria città una delle pinacoteche più importanti del mondo e celebrare i novant’anni dalla costituzione degli Amici di Brera. In questa occasione alcuni grandi Amici (storici, architetti e giornalisti…) hanno ripercorso momenti gloriosi e tragici che hanno segnato la storia della nostra grande Brera.
Un inserto aggiornato sulle iniziative dell’Associazione in uscita mensile con il Giornale dell’Arte, ed. Allemandi, curato da Leonardo Piccinini. La pubblicazione è stata resa possibile grazie al generoso contributo di Smeg.
I Quaderni di Brera sono frutto dalla volontà dell’Associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi di onorare i collezionisti e donatori privati che, nel corso di più d’un secolo, hanno voluto testimoniare coi loro doni alla Pinacoteca di Brera il loro attaccamento e il loro affetto per una delle istituzioni museali più importanti di Milano.
Gli Amici di Brera non si sono limitati a commissionare pubblicazioni su opere d’arte ma anche opere stesse. Nel 1975, Sambonet, insieme alla segretaria dell’Associazione Stella Malaton e il consigliere Paolo Franci, diede il via ad una originalissima iniziativa. Ad alcuni dei più importanti artisti del momento, Henry Moore, Renato Guttuso, Fausto Melotti, Folon, Valerio Adami, Moebius, Graham Sutherland, Milton Glaser e lo stesso Roberto Sambonet, l’Associazione e la Pinacoteca commissionarono di realizzare un’opera direttamente ispirata ad uno dei capolavori conservati a Brera. Queste opere vennero poi riprodotte sotto forma di manifesti “d’apres” che ancora oggi decorano la sede degli Amici di Brera.
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